lunedì 17 maggio 2010

Scadenza alimenti.

Gli alimenti in vendita negli scaffali dei supermercati hanno, in genere, una data di scadenza. Questa dovrebbe indicare il periodo entro il quale un dato alimento può essere consumato, senza danno per la salute.
E’ ovvio che qualsiasi prodotto alimentare inizia a deteriorarsi a partire dal momento in cui viene raccolto, prodotto e confezionato.
Piano piano si perde l’aroma, i grassi si ossidano, il colore si modifica, i batteri e le muffe si moltiplicano.
L’ideale sarebbe consumare un prodotto appena fatto, per usufruire delle sue caratteristiche migliori, ma la distribuzione ha i suoi tempi.

Che però potrebbero essere ottimizzati, se il legislatore tutelasse meglio il consumatore.
Se, per esempio, fosse conosciuta la data di produzione, il consumatore potrebbe privilegiare gli alimenti più freschi.
In tal modo, la distribuzione si dovrebbe adeguare, e organizzarsi per ridurre i tempi di permanenza dei prodotti sugli scaffali.

Per migliorare la qualità della nostra alimentazione basterebbe poco : la data di produzione.

Ma poi, chi comprerebbe più gli alimenti “scadenti”?

sabato 15 maggio 2010

25 piantine.




Il mese scorso, aprendo il cofano dell’ automobile ( poco usata, in verità ... ), ho visto che, nella scanalatura sotto il parabrezza, c’era una linea verde. Non credevo ai miei occhi : c’erano, in fila e perfettamente allineate, ben 25 piantine di cipresso !!!
L’auto è solitamente parcheggiata sotto una fila di alberi di carducciana memoria, perché c’è sempre ombra. Durante l’inverno, sono caduti aghi e semi, che si sono accumulati nella scanalatura.
La pioggia, e la primavera con il suo tepore, hanno fatto il resto.
Certo, ha contribuito anche la mia pigrizia : se avessi lavato la macchina una volta di più, ora la mia campagna avrebbe 25 alberi in meno !
Sono stati tutti trapiantati nei vasetti, in attesa di trovar loro un posticino.

Anche sotto gli alberi di pino, che ho piantato una decina di anni fa, trovo spesso qualche piantina, nata dai semi caduti : è il mio vivaio naturale, dove mi rifornisco quasi senza fatica.
E che dire, allora, delle piantine di leccio che trovo spesso, un po’ dappertutto ?
Le ghiande da cui nascono sono, forse, del vicino, perché i miei alberelli hanno pochi anni e ancora non producono semi.
Chi le trasporta a centinaia di metri di distanza ? E’ la ghiandaia, che seppellisce le sue “provviste”, e qualche volta ne dimentica qualcuna.
Perché alla Regione Sardegna, si ostinano a darle la caccia ?


Questo, per chi è convinto che in Sardegna non crescono gli alberi !

Nella foto ci sono alberelli di pino nati sotto la pineta : il fuoco "preventivo" li avrebbe inesorabilmente distrutti.

martedì 4 maggio 2010

Capo Caccia.




Capo Caccia è sicuramente uno dei posti più belli di tutta la Sardegna.
Il colore del mare suscita emozioni indimenticabili, che si ripetono sempre, anche la millesima volta che ci si torna.

1) Esiste, lungo la strada, un “punto panoramico” dove ci si può fermare, per ammirare l’azzurro mutevole del golfo o la magia del tramonto sul mare.
E’ meta continua di decine e decine di pullman, ogni giorno, e di centinaia o migliaia di automobili. I turisti scendono, si accalcano in corrispondenza di una “sella”, per vedere il mare ( nella foto ): è una zona scivolosa, paurosamente inclinata verso il precipizio, profondo un centinaio di metri.
Il rischio di cadere per i bambini, e per tutti, è molto alto : basta un urto con un’altra persona, un attimo di distrazione, e ci scappa il morto.
Perché non si provvede a costruire un muretto* di protezione ? In un luogo così frequentato e così a rischio di incidenti ?

2) A sinistra della sella la scarpata risale : è il posto ideale, frequentato da fidanzatini che si siedono sulle rocce, per aspettare un romantico tramonto ....
Nessuno ha notato che le rocce si stanno spaccando e che tutto il blocco tende a staccarsi e a precipitare in mare ?
Cosa si aspetta per transennarlo ?
Un’inutile staccionata di legno è stata messa, recentemente, lungo la strada. Ma non nell’unico punto dove è veramente necessaria.

* Una soluzione potrebbe essere un muretto basso che non nasconda il panorama, ma che impedisca le cadute accidentali, realizzato con la bellissima pietra locale.
Per completare la sicurezza, dovrebbe essere sormontato da una “staccionata”, alta fino al petto, in robusto acciaio inossidabile.
Sicuro, di lunga durata, e poco costoso.