domenica 4 marzo 2012

Sale iodato nella dieta.


Lo  iodio è un oligoelemento  essenziale per l’uomo, utilizzato dall’organismo soprattutto per la sintesi degli ormoni tiroidei.
E’ diffuso in tutti gli alimenti, in particolar modo nel pesce, e si trova anche nell’acqua in quantità (più o meno) proporzionale al residuo fisso.
Se ne dovrebbe assumere (dose consigliata) circa  150 μg al giorno.

L’eccesso e, soprattutto, gli squilibri possono essere molto dannosi.
Secondo ricerche americane, infatti, sembra che il troppo iodio possa provocare, soprattutto in chi è predisposto,  tiroiditi autoimmuni ( tiroidite di Hashimoto, morbo di Basedow) e altri disturbi.
 Spesso, è l'integrazione inutile  che può danneggiare una ghiandola molto sensibile come la tiroide.

Purtroppo la legislazione italiana ha, irresponsabilmente, promosso l’uso del sale iodato, in vendita nei supermercati (può contenere da 25 a 45 μg di  iodio ogni grammo di sale).
Secondo la letteratura medica, gli italiani mangerebbero troppo sale (circa  10÷12 grammi al giorno, in media) : se fosse tutto sale iodato corrisponderebbe a  300÷540 μg di  iodio : da due a quattro volte la dose consigliata !
Senza contare lo iodio assunto con l’alimentazione, in genere, già abbondante (per i motivi che vedremo).

Oggi, infatti, è scoppiata una nuova moda : il sale iodato può essere aggiunto, indiscriminatamente, a qualsiasi preparazione alimentare, al posto del sale normale !
Ho scoperto sale iodato  “a tradimento”, quasi dappertutto.
E senza alcuna indicazione sull’etichetta.
L’ho trovato nel dado per brodo : qui, per fortuna, viene segnalato sull’etichetta, ma le confezioni si trovano mescolate a quelle normali con cui viene, quasi sempre, confuso. Anche perché, per leggere l’etichetta bisognerebbe usare gli occhiali e la lente di ingrandimento, insieme !
Ma ce ne accorgiamo dopo aver mangiato un risotto alla milanese, quando si può rischiare di finire al pronto soccorso con tremori e tachicardia,  ipertensione, insonnia , aritmia, ecc.
Il sale iodato viene utilizzato anche da panettieri, ristoratori e industrie alimentari.
Nei preparati industriali sembra che non sia obbligatorio indicare la sua presenza !
Il sale iodato viene aggiunto perfino nei mangimi per animali !
Dai mangimi passa alle carni, alle uova, al latte e, di conseguenza, a tutti i prodotti alimentari ottenuti con tali materie prime, che avranno tenori di iodio molto superiori a quelli  “naturali”.
Inoltre, molti alimenti vegetali vengono fortificati con lo iodio.

In questo Far West alimentare, il cittadino è inerme : ingurgita iodio in quantità perfino dieci volte superiore alla dose giornaliera consigliata.
Senza saperlo !
E senza indicazioni sull’etichetta, non si sa dove si trovi lo iodio aggiunto ( e quanto !), per cui ci si nutre in maniera squilibrata.
Con conseguenze gravissime : in  Italia, sono oltre  6 milioni i malati con alterazioni della tiroide.
Ma il Ministero della Salute, non dovrebbe tutelare i cittadini ?
Come veniamo protetti da questo dilagante mercatismo ?
Eppure, basterebbe una legge, di una sola riga : tutti gli alimenti devono riportare sull’etichetta, ben visibile, qualsiasi ingrediente aggiunto.
Perché non viene fatta ?
Il sale iodato dovrebbe essere consumato soltanto da chi ha carenze accertate di questo minerale.
Non è così, per il  99% degli italiani.

 
Fonte delle tabelle : “Lo iodio nell’alimentazione umana e il ruolo delle colture erbacee”. Scuola Superiore Sant’Anna, Pisa.