venerdì 25 aprile 2014

La vegetazione nella Sardegna preistorica.


La vegetazione di una regione dipende essenzialmente dal Clima (temperatura, altitudine, piovosità), e dalla presenza dell'uomo (deforestazione, coltivazioni, pastorizia, incendi).

Dopo la fine dell'ultima glaciazione, poiché la presenza dell'uomo era ancora molto scarsa, la copertura vegetale è stata influenzata principalmente dalle vicende climatiche.
Con il sorgere delle prime Civiltà, l'uomo ha iniziato ad alterare il paesaggio, anche se solo localmente.

La Sardegna ha un clima mediterraneo, con lunghe siccità estive : la vegetazione prevalente è del tipo sempreverde, che si sviluppa in autunno e in primavera e che resiste, in riposo vegetativo, alla calura estiva.
Le specie a foglie caduche sono relegate in altura o in zone irrigue.
Questo è il clima odierno e degli ultimi 4000 anni.
Prima, subito dopo l'ultima glaciazione e fino alla prima metà dell'Olocene,  il clima era assai più umido, con conseguente maggior sviluppo della copertura vegetale, anche caducifolia.

Le essenze rilevate dalle analisi polliniche (ancora molto scarse nell'isola) e riferite al 2000 a.C., sono tipiche della flora mediterranea, in collina : prevalenza di quercia caducifolia (rovere) e quercia sempreverde (leccio e sughera) ; poi, ontano, frassino, ginepro, olivastro, pino, pioppo, olmo e cipresso.
Sicuramente erano rappresentati anche alaterno, carrubo, lentisco e via via la vegetazione arbustiva ed erbivora.


Successivamente, si assiste (almeno nei dintorni dei nuraghi, dove sono stati fatti i prelievi) ad una costante diminuzione delle specie arboree a vantaggio di pascoli e cereali.
Quasi sempre la distruzione del bosco avveniva tramite incendio, unico modo in cui potevano farlo.
Si fa così ancora oggi, in Amazzonia e altrove.
Il bosco veniva eradicato prima intorno al Nuraghe, e poi nelle zone più adatte per l'uso agricolo : zone pianeggianti e fondivalle, con terreno sciolto e sabbioso, facilmente lavorabile con le scarse attrezzature di allora.
Il resto rimaneva bosco, riserva preziosa di calore e vita.
Con il legname si fabbricavano i soppalchi dei Nuraghi e la carpenteria per costruirlo. Serviva per le scale, le capanne, le tettoie. Serviva per le attrezzature fondamentali, che erano tutte di legno : slitte, pali, zappe, aratri, mazze, manici per attrezzi, recipienti di ogni genere per la vita quotidiana di uomini e animali.

1 commento:

Anonimo ha detto...

interessante……..