giovedì 5 luglio 2007

Desertificazione in Sardegna.

C’è stato un recentissimo convegno, ad Alghero, poco pubblicizzato o forse, per soli addetti ai lavori, ( come se al grande pubblico l’argomento non dovesse interessare ).
Un’altra occasione mancata per fare opera di divulgazione e per coinvolgere i cittadini intorno a un problema che li riguarda da vicino.
Le cause della desertificazione sono molte, e tutte individuate con precisione. Ma di rimedi possibili, neanche una parola.
Sono trent’anni che faccio l’agricoltore in Sardegna : ho piantato, nella mia piccola campagna, qualcosa come 2000 alberi, di circa quattrocento specie diverse ( tra alberi e arbusti ).
A parte gli alberi da frutto che non vivono senz’acqua, tutte le altre specie, sono adatte al clima mediterraneo e un po’ arido dell’Isola.
In Sardegna piove in autunno e fino all’inizio della primavera : vegetano benissimo tutte le piante sempreverdi, che hanno due cicli di vegetazione all’anno.
Mi sono meravigliato di come, in pochi anni, le piante siano cresciute, in altezza e in splendore. Non me lo aspettavo, viste le teorie di cui sopra !
Nel mio terreno ci sono sì e no, cinque centimetri di terra, sopra la roccia basaltica, quasi compatta. Le piante hanno trovato il loro habitat radicale tra le pietre, e sono cresciute per oltre quindici metri, in altezza : c’è un bosco compatto e lussureggiante, cresciuto senza necessità di acqua, in zona a rischio desertificazione.

Quello che volevo dire, è questo : invece di dissertare, perché non si piantano alberi dappertutto, e non si ricreano le condizioni per uno sfruttamento economicamente valido per i boschi ? Così da ottenere anche nuova occupazione ?

La pastorizia che ha avuto necessità di pascoli estesi, ora sta regredendo, lentamente. E i terreni sono pian piano abbandonati : perché non si fa una legge per ripristinare la copertura boschiva in Sardegna ?
Se dopo 10 anni di abbandono, i terreni incolti non vengono rimboschiti dal proprietario, la Regione potrà intervenire e piantarvi alberi. ( Anche su richiesta, e gratis, prima dei dieci anni ).

La seconda causa di desertificazione sono gli incendi. Anche qui, c’è chi propone di combattere gli incendi estivi con gli incendi invernali : bruciare il sottobosco, bruciare gli incolti, ….. bruciare tutta la Sardegna ! ... Ma solo per evitare i furiosi e pericolosi incendi estivi !

Il fuoco distrugge la flora e la fauna anche d’inverno, ma chi comanda non lo sa, o finge di non saperlo !
Nel sottobosco vegetano le nuove piantine, nate dai semi, e molti arbusti di varie specie adattate all’ombra, ma soprattutto c’è una microfauna che verrebbe distrutta dal fuoco. O forse, si fanno traslocare le formiche nel campo vicino, prima di accendere il fuoco ? Ma le formiche non interessano a nessuno : meglio le cicale !

Il fuoco fa quel deserto, che si teme stia per arrivare !

Per evitare gli incendi, bisogna educare i cittadini alla cultura del bosco, creare parchi per visite naturalistiche, con percorsi guidati tra le specie animali e vegetali.
Bisogna educare all’amore per la natura, solo così si otterranno risultati concreti.

PIANTA UN ALBERO e poi ….. ASPETTA !

4 commenti:

Damiano ha detto...

Ho letto davvero con piacere il suo post e ne condivido sinceramente tutti i punti.
Sono uno studente di agraria prossimo alla laurea con una tesi proprio sulla desertificazione nel comune di Bonorva e da "quasi" addetto ai lavori posso dire che ha ragione quando dice che si parla tanto e si agisce poco. Il problema è però che le persone che studiano il problema, mettono in guardia sulla sua gravità e cercano di informare il più possibile, non hanno il benché minimo potere decisionale. Le soluzioni al problema, mi creda, sono note e arcinote e addirittura il mio dipartimento partecipa spesso a piani di lotta alla Desertificazione...in Africa!
Qui purtroppo chi potrebbe fare qualcosa fa continuamente orecchie da mercante nonostante l'insistenza dei centri di ricerca. E son pochi gli esempi virtuosi come il suo.
Saluti e complimenti per il blog!
Damiano

Damiano ha detto...

Ciao Francesco,
ho discusso la tesi 2 giorni fa, proprio il giorno in cui quasi 20.000 ettari della Sardegna sono stati ridotti in cenere, compreso parte del territorio che ho studiato.
La tesi è stata molto apprezzata, grazie a dei professori che ne hanno intuito le potenzialità e presto faremo anche una pubblicazione. Te la spedirei volentieri ma il file è grande quasi 30mb e purtroppo, vista la quantità di immagini, non posso nemmeno comprimerlo ulteriormente. Ci terrei però che la leggessi...non è che devi venire in Sardegna prossimamente?
Ciao e presto!

Francesco Valori ha detto...

Congratulazioni, Herr Doctor !
Abito a Sassari, in aperta campagna.
Il mio telefono è sull'elenco, e con la Mail : francescovalori@alice.it si possono spedire allegati fino a 2 Giga.
In alternativa, avvertimi quando vieni a Sassari : possiamo vederci in Facoltà.
Di nuovo, auguri.

Poker Texas Holdem ha detto...

Very much the helpful information